Insegna luminosa

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domenica 21 giugno 2015

Una supposta chiamata IRPEF


Dura lex sed lex cantava Cicerone. Come la carta. La legge è uguale per tutti, sta scritto in tribunale. Ma questa pipa non è una pipa, sta scritto, anche. Che il dolore debba essere dolce non l’ha mica detto nessuno, invece. È solo una convenzione. Come la moneta. Un dolce come una bella torta salata con spinaci e gamberetti e un ingrediente che non mi viene in mente subito, ah ecco… un pizzico di amore, è però davvero originale. 
Una benedizione.
Il posto ideale per scambiarsi baci galeotti, ancorché innocenti, è sotto una forca. 
Non sono baci di addio: tra amanti è sempre un arrivederci. 
Romantico? No.
A voi l’imbarazzo.... la punteggiatura sa va sans dir.
Ora, tanti giri di parole per dire che all’ultimo consiglio nel bel paesello hanno reintrodotto un balzello, e qui casca l’asino.
Si chiama IRPEF. 
Non chiedetemi cosa voglia dire, so solo che le tasse hanno lo stesso nome delle medicine, formulazione supposta. Non ve ne accorgete, e zac, tipo pic indolor, ops scusate quella era una puntura. 
Comunque, anche questa volta, non se n’è accorto nessuno. 
Tutti occupati a fare festa in piazza. I mezzi di comunicazione di massa, come al solito, hanno confuso le acque.
Noi, ragazzi, più che ululare alla luna non possiamo fare, scusate è poco, questa volta scusate davvero.
Ciao né.
PS: avviso alle tope, se un topo di fogna vi staziona in salotto, giusto il tempo per un caffè al cianuro, trattatelo come un principe di Damasco, poi aerate il locale prima di soggiornarvi.
PPS: avviso i naviganti che Pinocchio è diventato un bambino… anche di questo non si è accorto nessuno, chi c’era in vece era troppo occupato a tirare i fili.
Nessuno, qualcuno… Boh. 
Ma chissenefrega.
Verba volant, fortunatamente.
Bisù

2 commenti:

  1. Un'imposta che viene pagata da una parte della popolazione non è equa. Soprattutto se alcuni di quelli che non la pagano, hanno redditi maggiori di coloro che la pagano.
    Grazie.
    R.
    (lavoratore pendolare)

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  2. Caro lavoratore,
    a noi hanno risposto che è equa perché la pagano in pochi.
    Vieni ai consigli comunali, ti accorgerai che è come salire su un ring.
    Qui piovono contributi e si sperpera il denaro pubblico il colmo è che chi paga davvero è anche contento, perché manco si accorge che lo stanno fregando.
    Una barzelletta che non fa ridere.

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