In
questo mondo sempre più alla rovescia, come dal fondale profondo del mare si
fanno scoperte rocambolesche.
L’altro
giorno ho comprato in un bar degli anelli al formaggio: avevo fame. Poi ne ho
tirato uno a un piccione per fare la generosa pelosa e lui mi ha snobbato: deve
aver pensato fosse un canotto e quindi se uno ha fame non gli puoi dare un
canotto, lo dovresti nutrire amorevolmente.
Direte
che il piccione si è comportato da ingrato, io dico che il piccione è stato un
duro: ho dubitato che gli anelli gialli fossero di formaggio e ho cominciato a
pensare che si trattasse veramente di un canotto di gomma. Boh
Oggi
ho avuto una grande soddisfazione. Prima cosa ho trovato un bel sasso liscio e
caldo sul quale prendere il sole come una biscia. Poi ho nuotato con la mia
amica feroce (una sassina) e ci siamo fatti coraggio a vicenda. Lei ha visto un
galletto ne è rimasto talmente affascinata che voleva darsela a gambe legate, io volevo guadare il fiume per stanare il nemico. Nessuno di
noi è riuscito nell’impresa e abbiamo fatto un bel girotondo.
Credo
di aver spaventato dei sub che sono sbucati stile mostro di lochness dalle
acque profonde. La mia amica cattivissima gli ha ringhiato contro, loro a far
battute sul fatto che sassina che abbaia non morde, ma devo dire che io e la mia
amica Bernarda stiamo facendo squadra: ci stiamo divertendo e siamo tornati a
casa si fa per dire con la lingua penzoloni e sudati come caproni.
Ora
io ho cercato tutto il giorno l’occhio di un pesciolino giallo sperduto nel
mare ma trasformato in un fenomeno da circo stile villaggio alpibuh. L’ho
cercato calpestando il selciato e spiando dietro i cancelli che un tempo erano
vie, intanto mi sentivo un serpente a sonagli (la mia autostima sta levitando
come quella di un levriero rasta fiero e un po’ stracchino quindi sempre più
puzzolente).
Vuoi
vedere che mi sono mangiato un topo? Lo sputerò in faccia al mio incantatore
che poi cari amici è anche il vostro dato che siamo tutti sulla stessa barca,
l’arca di Noè diretta alle Bajamar.
O
vuoi vedere che il nostro è un barcone guidato da uno scafista con il naso
arricciato (sempre lui) e rischiamo un bel respingimento?
Siamo
clandestini in viaggio verso un paradiso perduto. Che fortuna! Così fortunati
incolpevolmente.
Cicci
(abbraviazione di cattiva de coccio) conviene imparare a nuotare!
Alla
frontiera ci regalano una brioches e ci fanno la doccia perché han paura del
contagio.
E poi ci rispediscono al mittente con un bel timbro.
Per
questo giriamo sempre armati con l’accendino (i cagalones più sono secchi più meglio
prendono fuoco). Ops ho detto più meglio e non si può!
Il
tuo zebrone a pois
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