Ogni
tanto affondano, le navi alle quali hanno tirato una bomba. Poi danno la colpa
al capitano, era antipatico, di nome e di fatto, de iure, appunto.
Anche
io parlo da sola, peccato che mi sentano tutti, oppure faccio la radiolina.
La
mia trasmissione preferita è il ruggito del coniglio: sparano così tante
cazzate che non posso fare a meno di ridere, qualcuno di sicuro intanto sta
rosicando.
Il
mio gioco preferito è il trivial: quello in cui dientro c’è la risposta alla
domanda che non sa mai nessuno.
Solo
una volta ho tirato su per sbaglio due carte è saltato fuori che qualcuno di
importante va in giro in babydoll. Tutti gli altri non hanno capito, io giù a
ridere a crepapelle.
Poi
quando ti chiedono Uela, come va e intanto gli ride il buco che hanno nel cuore,
tu cosa fai, guardi e passi.
Ci
bevi sopra al bar con un’amica e fumi, tu che da piccola eri un’accanita
sostenitrice del fatto che il fumo faccia male.
Per
esempio adesso che sono così alla rovescia, prenderei a ceffonate il mondo, ma
l’unico ceffone l’ho tirato da piccola a un bambino: amava un’altra.
Così
ho iniziato da piccola a menar colpi, mai bassi però o alla schiena!
Non
voglio sembrare buona, mi sono anche stufata di far la capasanta, è che solo i
porci fanno certe cose e qua lì e là il mondo è pieno di porci, tanto che sto
cercando di attirarli tutti qui, nella porcilaia dove vivo, creata
DELIBERATAmente.
Ho
fatto tante di quelle scoperte, senza capirne una, che adesso voglio andare in
bici e ridere come una mattacchiona, quindi vado a farmi un selfie, o lo chiedo
alla garrula che intervista il potente. Mi fa le foto sotto la bandiera e
intanto a un altro consegnano una targa. IO sorrido come al solito e intanto mi
guardo alle spalle, che non si sa mai.
Per
fortuna che esistono i sUb. O le motorette.
REnzo
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