Insegna luminosa

Insegna luminosa

lunedì 29 giugno 2015

è primavera, svegliatevi picciriddi


Ogni tanto affondano, le navi alle quali hanno tirato una bomba. Poi danno la colpa al capitano, era antipatico, di nome e di fatto, de iure, appunto.
Anche io parlo da sola, peccato che mi sentano tutti, oppure faccio la radiolina.
La mia trasmissione preferita è il ruggito del coniglio: sparano così tante cazzate che non posso fare a meno di ridere, qualcuno di sicuro intanto sta rosicando.
Il mio gioco preferito è il trivial: quello in cui dientro c’è la risposta alla domanda che non sa mai nessuno.
Solo una volta ho tirato su per sbaglio due carte è saltato fuori che qualcuno di importante va in giro in babydoll. Tutti gli altri non hanno capito, io giù a ridere a crepapelle.
Poi quando ti chiedono Uela, come va e intanto gli ride il buco che hanno nel cuore, tu cosa fai, guardi e passi.
Ci bevi sopra al bar con un’amica e fumi, tu che da piccola eri un’accanita sostenitrice del fatto che il fumo faccia male.
Per esempio adesso che sono così alla rovescia, prenderei a ceffonate il mondo, ma l’unico ceffone l’ho tirato da piccola a un bambino: amava un’altra.
Così ho iniziato da piccola a menar colpi, mai bassi però o alla schiena!
Non voglio sembrare buona, mi sono anche stufata di far la capasanta, è che solo i porci fanno certe cose e qua lì e là il mondo è pieno di porci, tanto che sto cercando di attirarli tutti qui, nella porcilaia dove vivo, creata DELIBERATAmente.
Ho fatto tante di quelle scoperte, senza capirne una, che adesso voglio andare in bici e ridere come una mattacchiona, quindi vado a farmi un selfie, o lo chiedo alla garrula che intervista il potente. Mi fa le foto sotto la bandiera e intanto a un altro consegnano una targa. IO sorrido come al solito e intanto mi guardo alle spalle, che non si sa mai.
Per fortuna che esistono i sUb. O le motorette.
REnzo

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