Cara
Lucia
uso
il mio blog personale per due o tre confidenze nell’orecchio che non sente
nessuno.
Oggi
qui è la festa del Santo Patrono di un paese oltreconfine. Sono tutti a casa a
fare festa e io qui sola soletta (come un assito assunto in cielo, quindi
profondamente marcio, roba che ci passa la luce di notte per il topo di fogna
che corre sul tetto) e guarda dallo spioncino del citofono, o vede le mie belle
tette rodonde nella lavatrice, insomma mi vede ovunque io vada e qualunque cosa
io faccia, tanto che sa di me cose che io non sapevo.
Allora
attenzione chissà perché quando i porci fanno festa, c’è sempre qualcuno che
comincia a battere i denti.
Ieri
per esempio ho fatto il bagno vestita.
Oggi
ho mangiato una tarantola: mi sono pentita perché era mostruosamente bella.
Ho
rischiato persino di essere baciata da un pitbull.
Poi
mi regalano collane complicate fatte dai bambini: una soddisfazione mettersele.
Sono
fatte di coccio o di cartapesta e così vorrei andare a vedere se si sciolgono
nell’acqua, ma siccome sono tanto belline, non voglio tentare l’esperimento:
non vorrei scioglierle nel ghiaccio…
È
una vita che faccio esperimenti.
Ieri
per esempio ho dato un calcio alla spia: si sono accese tutte le luci.
Sono
tutta mia madre che per ingrandirlo, aveva guardato uno scorpione con il
binocolo in corridoio.
Le
parole hanno strane assonanze.
Una
vita a piangere quello che non è mio.
Orca
miseria. Mi sono venute due palle così.
Per
sport vado a pesca: certi pesci vengono a galla subito.
Ma
miro alla faccia del grande porco (senza offesa).
Quello
che arma i pistoleri come me.
Firmato:
il
tuo pistolero stanco
Nessun commento:
Posta un commento