Insegna luminosa

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giovedì 16 luglio 2015

Ciapa la cùa, anche se ti gh’è l’appuntament



Sono reduce da una bella mattinata in sal d’attesa da la nuova dottoressa: avevo l’appuntamento diligentemente preso venerdì, dopo essere stata nella stessa sala d’attesa, senza appuntamento, straboccante di umanità bisognosa di cure e di affetto.
Ora dico, per fortuna e non per colpa della dutturessa, che deve essere una che lavora bene e quindi lì dentro la stanno probabilmente già sciroccando, avevo l’appuntamento:  ho aspettato più di un'ora poiché due barellati arrivati d’urgenza dai campeggi hanno avuto la precedenza, quindi miei cari, nel bel paesello, per farvi curare urgenteMENTE, conviene prendere una tenda e accamparsi, magari nel giardino di qualche villa (campeggio abusivo, altra incitazione al reato e sono sempre qui che aspetto le denunce).
Poi è arrivato il boss dei boss dei duturoni (mia chel sant hom che nung’ha nient de mei da fa che sta lì i pover zitel a cunsulà e poi ti te manda au creatòr e ti g’ha già mandach il pater familias, ma è una storia vecchia di incopetenza, travestita da mellifluità). 
Il boss sudato Mi ha salutata e io g’ho dich de mia farl che lu me stava su i pal: sembra uno spretato e parla come uno spretato ed è viscido come uno spretato… (vuoi vedere che qui mi arriva veramente la denuncia della Curia?).

Comunque lì in de la sala d’attesa è un bel macello, altro che fiore all’occhiello.

La tua fedelissima come l’arma, Bianca

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