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tri parcheggi tri |
Mio
caro Black Jack
In
queste giornate rocambolesche si fanno incontri animaleschi e anche non.
Persino degli incivili che in nome dell’urbanizzazione selvaggia, per la PEC,
piano edilizia convenzionata, credo, ma nn ne sono sicura, trasformano una
piccola arteria stradal, con tre parcheggini tre inopportuni e più volte
segnalati, in posti dove rifare vetri, specchietti e fiancadi (come chi non
raccoglie la cacca in da la strada, ma almeno fosse cacca, è un danno molto più
grave, anche se non mi piace fare la moralista).
C’è
poi chi sta costruendo un bel terrazzone sul lago, che quando cadrà (sembra lo
stiano facendo apposta), forse farà saltar su un faraglione, tant’è il cemento
che stanno colando, malgrado lì sia davvero profondo e blu, come a Sorrento.
Quindi
attenzione, battaglione, da un lato la frana che incombe, dall’altro il balcone
destinato a crollare, perché non una bella superstrada progettare e sconvolgere
e snellire la viabilità così intasata, come il supermercato nel dì della festa,
che ci incontri il bello e la bestia?
Sotto
la ciclabile già finanziata dai contributi di quella gatta morta che si chiama
UE, o vacca grassa per ora, che am pari un altro magna magna anche càl lì.
Ma
queste sono solo supposizioni di una mente accelerata, mi dirai, mio caro
Black, e forse hai ragione, che è una bella cosa da dire a un asèn... ci vogliono
le prove inconfutabili….
E
allora lasciamoglielo fare questo danno irreparabile al paesaggio, per dire
come Cassandra, mì av l’avevi dich: magra soddisfazione di chi non è profeta in
patria.
Siamo
tutte tette e distintivo, e aspettiamo Sean Connery che ci porti in salvo,
mentre sputiamo in faccia insulti al Padrino!
Perché
Sean Connery?
In
quanto scozzese, porta solo il kilt sotto niente mutand e u gà i bàl borchiate,
quindi l’unico per il quale si possa provare ammirazione nonché rispetto.
La
tua allupata Blanchette
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