Insegna luminosa

Insegna luminosa

giovedì 25 settembre 2014

Le battute (in)felici dei dottori


Siamo, nel Consiglio Comunale, in un consesso di dottori, dottoroni e dottorini dotti e beneducati. Chi laureato in architettura, chi in legge, chi in medicina, etc. etc. etciù.
Talmente fini che “con sesso” è proprio la parola giusta, visto che le battute sessiste o a sfondo sessuale non sono mancate.
Lasciamo perdere il fatto che qualcuno ci abbia detto che non capiamo niente di amministrazione (al terzo consiglio comunale al quale partecipiamo, siamo i primi ad ammetterlo), peccato che al nostro intervento sulla dichiarazione di voto, per la ratifica del bilancio, con richieste precise all’assessore competente, costui non abbia spiccicato parola (forse a capirci poco, siamo in buona compagnia).
Ma vediamo un po’ il gioco, anzi i giochetti di parole: “lei deve essere instradata”, intendeva al diritto amministrativo: chissà se dicessero la stessa cosa a una sua parente donna (moglie, figlia o sorella), come reagirebbe. Ma non pensiamo male, “non si offenda!”, lui voleva dire “istruita”! Forse siamo noi le permalose.
Altro giochetto alla votazione: “l’hai messo dentro?”, “Dai che entra”, “oh, è entrato”: non è un dialogo su una penetrazione, anche se così pare: il dottore si riferiva ai bigliettini dell’urna. Forse qui siamo noi un po’ maliziosi. Mah.
Non è soddisfatta”, ribadito, alla risposta data alla nostra interpellanza.
Peccato che la risposta contenesse aria fritta e che la nostra interpellanza denunciasse una grave violazione della normativa sugli appalti pubblici.
Meditate gente, e beveteci sopra una bella birra, perché come dicono a Napoli “cà nisciuno è fesso”.
Baci e abbracci e in alto i cuori!

mercoledì 17 settembre 2014

La deposizione di Andreoli

Donata al Comune di Cannobio, dal dottor Pietro Pinolini, perché fosse esposta nel museo del Parasio: si trova attualmente nel palazzo municipale, accanto alla sala consigliare.

giovedì 11 settembre 2014

L'accappatoio come passepartout e che cos'è quella robina là? Uno scarico?



Capita a volte di fare delle scoperte.
Intanto che le stagioni non sono più le stesse.
Peccato.
Capita di voler fare il bagno al Lido e di vedere nell'acqua delle chiazze galleggianti di schiuma bianca: ma cosa sarà mai, dato che non abbiamo neanche più la bandiera blu?
Abbiamo allora cambiato contrada, e ci siamo accorti che la schiumetta, cattivella e misteriosa, alla Darsena non c’era. Ma che bello, marcondirodirondello.
Merito della corrente del golfo?
Visto che non siamo così disfattisti ne pubblichiamo la foto a stagione ormai finita, per non provocare ulteriori danni alla scarsa affluenza di turisti, dovuta al cattivo tempo, ma è stata scattata il 17 luglio 2014 alle ore 9.48.
Alla Darsena a fare il bagno, poi, ci siamo andati direttamente in accappatoio, un indumento che consiglio per tutte le stagioni: qui infatti, d’estate, i turisti, così aperti, se ne infischiano di passanti in accappatoio, d’inverno, invece, se vai a farti un giretto, sempre in accappatoio, chi pensi di incontrare? 
Al massimo un lupo mannaro!
Provare per credere…
Baci e abbracci
ps: la foto under the moon l'abbiamo scattata cinque minuti fa e , come volevasi dimostrare, non ci ha filato nessuno. 

martedì 9 settembre 2014

Oltre il confine





Noi siamo stracci. Stracci per raccogliere il dolore, non diversamente da come Holden voleva una coperta per coprire il suo corpo morto.
Così Lidia Zitara, non si capisce e non importa, se citando o no, MC Carthy, esordisce nella sua recensione di “The crossing”, che io non ho ancora letto e non so se leggerò.
Què es nel saco?
Los huesos de mi hermano.
Oppure nel sacco possiamo portare le nostra ossa stanche e parcheggiarle in doppia fila, ma questo è il solito commento stupido.
Ad aspettarci, dopo un viaggio lungo e sofferto potremmo trovare un cane, al quale tirare un bastone, emblema del nostro dolore.
Tutto questo per consigliarvi il blog “giardinaggio irregolare” di Lidia Zitara appunto, http://giardinaggioirregolare.com/tag/the-crossing/ e anche “The crossing”.
Ogni tanto ci piace viaggiare di fantasia.
Per quanto riguarda i nostri lidi, la stagione forse è stata un po’ triste, per via dei mondiali e del maltempo, ma questo non c’era bisogno di dirlo.
salùt

lunedì 1 settembre 2014

Ci vuole il naso di Karel!

http://www.repubblica.it/cultura/2014/04/24/news/urania-84383471/





Ogni tanto è bello fare quattro chiacchiere, così, come si dice in Francia, pur parlé, scritto come si pronuncia, che non ho voglia di andare a cercare come si scriva effettivamente, tanto ci siamo capiti.
Ora a Cannobio, nel nostro paesello, così piccolo, così bello, ha vissuto e lavorato a lungo Karel Thole: un mostro sacro nel campo dell’illustrazione: quasi tutte le copertine di Urania erano sue, tanto per dire qualcosa.
Lo so che adesso al massimo leggiamo Peppa Pig o Gironimo Stilton, con tutto il rispetto, ma Karel Thole è un patrimonio dell’umanità.
Aveva anche fiuto, perché in una copertina che ha qualcosa di profetico, per un’Urania scritto negli anni settanta, dal titolo il dilemma di Benenedetto XVI, disegnò ben due papi, dei quali uno con un canappione che ricorda proprio Benedetto il Ratzinger.
Ora il nostro comune ha uno spazio espositivo da fare invidia ai lupi.

Cosa aspettiamo a fare una bella retrosprettiva su Thole?