Senza di Massimo Cracco (Autori Riuniti, 2020, 229 pagine 15 euro) è un libro che avevo parcheggiato in libreria da tre anni, dopo una diretta online vista durante il Covid.
Mi ritrovo a parlarne.
Malgrado il mio disordine, so esattamente dove sia, lo trovo e lo leggo in due giorni: fatico a staccarmene.
Capisco si tratti di una storia forte dagli esergo che citano Cioran.
Non ho un palato abituato. Non ho mai letto nulla di simile.
Paolo, il protagonista, è un ragazzino e poi un adulto che non vuole le sue gambe. Abita in una Verona industriosa, avvolta di bruma, come anche io la ricordo in inverno: c'è l'odio e c'è la violenza di tre fanatici post nazisti, la storia dei quali si intreccia con quella di Paolo. C'è l'amore per Francesca, il legame con Cristina, l'amicizia con Alberto. La mente di Paolo, di un'intelligenza che si intuisce formidabile, non lascia andare nulla, persino l'incidente automobilistico che falcidia una famiglia di turisti francesi. Mentre leggo sono tentata di cercare i riferimenti, come ipnotizzata.
Annoto:
pag. -212: odio i professori, mentono su tutto
pag. -170: senso e scopo non sono mai appartenuti al mio vocabolario... esistere... è pura ridondanza.
pag. -149: io non so chi sia mio fratello... non mi sono mai fatto l'illusione di conoscerlo, non mi sono mai illuso di sapere chi sia mio padre, né chi sia stata veramente mia madre.
pag. -96: l'odio si produce a partire dal presente con analitiche incursioni nel passato per scoprire le ulcere prodotte dalla vita, è un lavoro di svelamento.
pag. -95: mi sono procurato nemici senza muovere un dito e questo è in sintesi la prova che avere un corpo collegato a terra è già di per sè una forma di contagio.
pag. -75: guardo Chloe, le chiedo se la paralisi ha avuto il senso di un'autoesclusione, se rimanere per sempre immobilizzata non l'abbia salvata da qualcosa cui voleva sfuggire.
pag. -55: il film scorre veloce, l'infanzia, l'adolescenza, l'estenuante fuggire, la condanna al lavoro, l'odissea dell'impiego, Cristina, Francesca, la Gott mit Uns, la miseria che m'insegue, gli avvocati, il Tribunale, spazzatura che mi ha invaso senza riuscire a cambiare idea al destino che ha atteso allagando le mie strade di calme acque...
pag. -47/-46: sul mio corpo si sono combattute guerre mondiali, sul mio corpo ritrovo gli stupri di massa di matrice islamica, le decapitazioni sulle spiagge della Siria, la donna colpevole del tradimento del marito e impiccata sulla piazza di Teheran di fronte ai figli obbligati ad assistere, i secoli della storia si danno appuntamento sulla mia pelle.
pag. -27: l'odore dolciastro della speranza l'hanno addosso solo gli uomini sani.
Leggo esterrefatta, incredula e partecipe. Molte volte inorridisco. Di certo non generi di conforto, ma un libro sul corpo, sulla mutilazione, sul tradimento, sul male, sull'essere vittima e sul diventare carnefice, ispirato; una voce potentissima e fuori da ogni coro, che mi ha ricordato la bellezza folgorante di quella di Flannery O'Connor, ma al contrario, non solo per una questione di genere, ma anche di visione del mondo.
Cercherò gli altri lavori di Massimo Cracco. Produce dipendenza.