Fisica delle separazioni in otto movimenti di Giacomo Sartori [Exorma edizioni 2022, 16.50 euro],
è un libro dolorosissimo e intimo, di quelli che a tratti vorresti chiudere, da quanto sono forti sia il dolore, che l'intrusione nell'intimità dell'io.
Un uomo non più giovane è alle prese con la crisi del suo lungo matrimonio, con una donna, Mila, anch'essa non più giovane. L'uomo deve fare i conti anche con la morte della propria madre e con un passato che lo incista, suo malgrado, nel Male, così come intrisa di violenza è la storia di sua moglie. Spezzare un legame che appare e deve essere stato di certo fortissimo sembra un'impresa al di sopra delle forze di entrambi, sia fisiche che mentali.
I due, che si apprestano a lasciarsi, convivono nella casa di lei, in una capitale.
La donna ha messo in vendita la casa e assistiamo con impotenza e un senso di ineluttabilità, al lento svuotamento dell'appartamento. Lei sopraffatta priva di ogni attitudine al senso pratico, che inscatola oggetti che sono i ricordi di una vita insieme. Lui che sconfortato fa la spola con un carrello della spesa verso una libreria alla quale porta i suoi libri.
In un torbido, quanto lugubre banchetto funebre, saranno una miriade di topi a impossessarsi di quello che doveva essere stato il nido di un amore ormai in agonia.
Tutto ciò appare disgustoso, ma di sicuro emblematico ed estremamente efficace.
Eppure, nonostante il carico di dolore, il portato di intimità e di segreto, questo libro arriva al punto in maniera molto precisa, chirurgica e abile, universale, nel raccontare quello che l'autore descrive come un funerale senza il morto.