In Incendio del bosco, di Marco Candida, TAKRA 2019, Rosa e Fiore, i due protagonisti, rimangono intrappolati in un bosco divorato dalle fiamme.
L'incendio, il rogo, e qui mi fermo, perché il mio lessico non è così ricco, apocalittico e rabbioso, divora e distrugge, con furore, il parco di Silvano, marito di Rosa.
I due amanti tentano in maniera rocambolesca la fuga, e nella narrazione si intrecciano, rapidi come le lingue di fuoco che li inseguono, episodi e la narrazione stessa, il Grande Racconto, prende la forma di un torrente tortuoso, diventa appunto torrenziale.
Come si fa a descrivere un bosco, come si fa a descrivere il fuoco, e il fuoco che si nutre del bosco?
Candida è anche poeta e trova parole e immagini che folgorano, scoppiettando.
E ci si perde tra realtà e finzione, tra fatti talmente assurdi che potrebbero essere veri, che appaiono veri proprio in quanto assurdi. Una rivelazione.
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