Insegna luminosa

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domenica 7 gennaio 2024

La SINDROME DI RÆBENSON di Giuseppe Quaranta: un esordio che ha i toni del classico


La Sindrome di Raebenson, di Giuseppe Quaranta, Atlantide (262 p, 18 euro), finalista al Premio Calvino, è un esordio che ha i toni del classico, eppure racconta una storia mai letta prima.
Abbiamo la sensazione di avere tra le mani un trattato di psicopatologia e siamo portati a credere, senza dubitare, alla veridicità di quanto andiamo leggendo.
Coinvolto dai sintomi e dallo strano delirio di un amico psichiatra, Antonio Deltito, il protagonista, psichiatra anche lui, per onorarne la memoria, si trova a diventare studioso di questa nuova Sindrome che non è stata ancora classificata nel DSM ed è oggetto di studi quasi clandestini da parte di pochi e misteriosi studiosi, i raebensologi.
La Sindrome di Raebenson rende i malati oltremodo longevi.
Al di là dell'erudizione, della cultura, quello che colpisce di più il lettore (me), è la malinconia, che si annida in quel rigore scientifico.
Una malinconia così spiazzante e umana.
Immortalità, e/o longevità, vita e morte e malattia mentale diventano un enigma che affascina il protagonista, chi scrive e di conseguenza chi legge.
La luce che cerchiamo in una storia come questa, così potente e per certi versi inesorabile, è proprio in quello sguardo malinconico e delicato