Insegna luminosa

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sabato 25 marzo 2023

L'inganno di Veronica Tomassini romanzo scapigliato romanzo in filigrana


Di Veronica Tomassini ho letto Sangue di cane, rimanendone folgorata. Il suo libro più recente, L'inganno, per La Nave di Teseo (194 pagine, euro 20, 2022), ha una forza e un'identità mai trovate e inarrivabili.

La trama si riassume in poche righe: una donna siciliana trascorre un mese o poco più a Milano, inseguendo un amore che non si farà trovare, alloggia nella casa popolare di una signora, la signora Erminia, affittacamere che ascolta musica da balera detonante, si addormenta sulla sedia dopo averle lasciato il caffè latte o la minestra e in una maniera maldestra e affettuosa la consola, sempre che di consolazione questa donna sola e colta abbia bisogno. 

Insomma non è la trama qui che ci interessa, la trama è il pretesto per una lingua poetica e non alta, di più, altissima. Milano è un paesaggio di acciottolato brumoso, negozi alteri e chiese dalle alte volte. Una Milano sapientemente tratteggiata, vista attraverso i finestrini del tram, popolata di un'umanità che sa "di aglio e di mamma", con le tinte accennate ma precise di certi pittori scapigliati a noi cari, come cara ci è la scrittura di Veronica Tomassini e la sua voce, generosa, forte e lontana da qualsiasi cliché, che non indugia su se stessa, ma scrivendo di sé scrive di un mondo.

La sua solitudine cava e senza scampo è una lente sublime. La lettura è un piacere allietato dalla sorpresa di trovare parole nuove, non desuete, ma rare come perle. Occhi roridi, volti corruschi. Aggettivi imprevedibili. Questa sì che è una scrittrice dalla quale andare a Bottega, sperando di rubarne i segreti, i ferri del mestiere, nel tentativo di produrre almeno una pallida imitazione.

Sarà presto in quel di Verbania. La attendiamo con trepidazione.