L'ho centellinato, questo giro, e me lo sono goduto. Un esordio con i fiocchi, ma così sembra che come sempre io enfatizzi, simpatizzi, tiri l'acqua al mulino. Non è piaggeria, o comunque, prendetela come vi pare, anche se fosse, il consiglio di leggere La questione dei cavalli di Arianna Ulian è spassionato.
Arianna Ulian disegna una Venezia mai vista, scenario di un film western, e solo per questa idea che tutta si tiene e si regge, il libro merita di essere letto. Ma non è solo questo.
C'è un bimbo, Momo, dallo sguardo senza filtri, che vede e soffre della sofferenza dei cavalli, perché appunto, in un western che si rispetti, ci devono essere i cavalli, ma nessuno ha fatto i conti, davvero, con quello che i cavalli a Venezia, possono patire.
Se Momo, così sensibile, ha uno sguardo che incanta, i cavalli hanno una voce e sentirla, attraverso le parole di Arianna Ulian, che le declina in versi, è davvero struggente.
Il regista, le comparse, tutti sono vivi e quando la situazione precipita, non possiamo che partecipare, inermi e disorientati, alla dèbacle, come se fossimo un pubblico di fronte a uno spettacolo tragico.
Con una preziosa nota di Dario Voltolini, il libro, primo titolo della collana Fremen, curata da Giulio Mozzi, edito da Laurana Editore di Milano, ha una grafica elegante ed è appena andato in ristampa.
I cavalli di Arianna Ulian, scalpitando, correranno lontano e la loro autrice, di sicuro, ci regalerà nuove prove altrettanto importanti.